Un fine settimana inaspettato.

Già da qualche mese grazie ad Angelo Arcuri “Kronio” ,mi viene chiesto di passare un fine settimana in Sicilia .2 giorni da passare con gli amici,conoscere un po’ di gente nuova e parlare di quel che più ci piace , La subacquea.Acquistato i biglietti un paio di mesi prima per risparmiare, il 16/10/2009 si parte, Milano Malpensa arrivo a Palermo .Il gruppo si compone di 9 elementi ,tutte persone che già conosco ed estremamente simpatiche .

Arriviamo a Palermo in serata dove per raggiungere Sciacca ,il paese nel quale dobbiamo andare ,noleggiamo un pulmino.Augugliaro alla guida (SKOSSA) e gli altri a seguito ,Mauro Rosso ,Alessandra ,Tamara,Vincenzo,Angy,kronio,Franco e Nick.In un oretta di pulmino siamo a Sciacca dove all’albergo che abbiamo prenotato ci aspetta Santo per portarci a mangiare qualcosa ,ci raggiunge subito Anna e stefano anche loro parte dell associazione subacquea di Sciacca.Andiamo in un ristorante pizzeria,una pizza favolosa ,sicuramente la più buona che io abbia mai gustato.Siamo tutti molto stanchi ma da subito c’è feeling con i nostri nuovi amici.

Il tempo non è molto buono e per il giorno dopo “sabato” mette pioggia ,che sfortuna !Il sabato mattina dopo aver tormentato Angy con il mio russare spalanco le finestre che danno sul caratteristico porticciolo di Sciacca .Il sole splende ed il mare è piatto ,i Ragazzi del TSA sciacca passano a prenderci per portarci a fare un giretto .Io e Mauro Rosso ci guardiamo e in un attimo già la voglia di farci il tuffetto ed accontentare Stefano del ASD Sciacca nel suo desiderio di volersi immergere con dei subacquei Tecnici. Santo si fa in quattro e con la tipica immensa ospitalità che distingue questo gruppo in poco meno di mezzora Riesce a vestire me Mauro Rosso e Vincenzo Augugliaro “SKOSSA “.

In breve tempo siamo al porto dove Ignazio e Santo ci mettono a disposizione le loro 2 barche ,su quella di Santo i sub e su quella di Ignazio gli spettatori del nostro gruppo.Ci portiamo a Capo S.Marco il mare è calmo l’aria 18° e l’acqua 17 ,l’ecoscandaglio segna 12 mt .L’attrezzatura in barca è già assemblata ,un rapido briefing da Santo e cominciamo ad entrare in acqua.Siamo 5 subacquei e Mauro lungo il tragitto d’andata si è fatto spiegare i segnali con i quali dovrà condurre Stefano ,vi chiederete……….. perché condurre Stefano ?

Stefano è un ragazzo ipovedente che ha da poco conseguito il brevetto di 1° livello . Appena ormeggiato ci caliamo in acqua ,primo Skossa che scompare rapidamente lungo la cima ,poi Mauro a ruota Stefano ,Santo ed io .Rimango da subito stupito dall’acquaticità che dimostra stefano ,parte lungo la sagola da solo e scende ,fra me e me resto pietrificato .Stefano scende da solo lungo la sagola nella totale oscurità della sua malattia ,niente punti di riferimento niente possibilità di controllare manometro o profondimetro ma stefano va!.La visibilità è scarsa e ci allontaniamo dall’ancora seguendo il fondo sabbioso ,Stefano tocca tutto ciò che gli capita intorno .

Per Stefano l’unico senso è il tatto quindi tocca tutto ciò che lo circonda ,così facendo riesce ad imprimere nella sua mente un immagine .Mauro Rosso guida l’immersione di Stefano, Santo scatta un po’ di fotografie che saranno il ricordo di questa esperienza ,io li seguo estasiato e devo dire che Stefano ha anche un eccellente assetto.Giriamo attorno dei piccoli ammassi rocciosi pieni di vegetazioni e pesciolini ,anche un riccio ed una stella marina tra i nostri incontri,un giretto di circa 50 minuti .E’ già arrivata l’ora di uscire e segnata la fine immersione stefano comincia guidato, la sua risalita in libera e si ferma pure a 3 mt per la tappa di sicurezza.Usciti dall’acqua non possiamo fare altro che complimentarci con stefano ci ha veramente stupiti e fatto conoscere una realtà diversa da quello che è per noi la normale subacquea.

La cosa che mi ha stupito di più in Stefano è la voglia e la felicità che ha un bambino nel fare un gioco stupendo e la grinta e la voglia di fare che ha un vero uomo.Ma cosa spinge una persona ipovedente ad immergersi? Io mi sono fatto un mucchio di domande .L’acqua ci priva già di molti sensi l’olfatto ,l’udito che viene distorto ,il tatto per chi usa i guanti per immergersi in acque fredde .A Stefano viene a mancare proprio uno dei pochi sensi che ad un subacqueo resta quasi inalterato,uno dei sensi che qualsiasi manualistica descrive come fattore contribuente al fenomeno della narcosi .

Ecco quello che ci ha scritto Stefano del suo fine settimana passato con noi .

In data 17/10/2009, in occasione di un seminario sulla subacquea, riguardanti le immersioni tecniche, e la proiezione di un video sulla scoperta di un relitto a 120 metri di profondità circa, nel Lago di Garda, organizzato dalla Full Immersion, a Sciacca (AG), ho avuto il piacere di conoscere Mauro Rosso, colui che ha scoperto il relitto, Vincenzo Augugliaro, Nicola Piccinini e Angelo Arcuri, ovviamente con la presenza dei miei istruttori HSA, Santo Tirnetta ed Anna Macaluso.In occasione di una cena organizzata il giorno prima dell’evento ho proposto a Mauro, scherzosamente, di potere effettuare con lui un’immersione. Considerato lo spessore di Mauro come subacqueo e del suo gruppo, sarei stato ben lieto di potermi immergere con loro.Nella mattinata di sabato ho ricevuto una telefonata dal mio istruttore, Santo, il quale mi informava che Mauro voleva portarmi in acqua. Li per lì mi è sembrato uno scherzo ma successivamente è stato Mauro stesso ad invitarmi. Giunti sul posto, in località San Marco, abbiamo iniziato la vestizione con i componenti del gruppo e il mio istruttore, durante la quale, ovviamente ero molto emozionato e timoroso di non essere all’altezza, considerato che ho un’esperienza di circa una dozzina di immersioni.Dopo il brieafing sull’immersione, Mauro mi ha invitato a spiegargli i segnali di base che si effettuano tra un non vedente ed il proprio accompagnatore, e lì è emersa la sua umiltà nell’apprendere ciò che io stavo spiegando.

Una volta in acqua si è dato inizio all’immersione e mano per mano Mauro mi ha condotto senza farmi percepire nessun disagio. E’ ovvio che il resto del gruppo appartenente a Mauro, composto da Santo, Vincenzo e Nicola ci hanno accompagnato. L’immersione è durata 50 minuti, ad una profondità media di circa 12 metri. Dopo 30 minuti Mauro mi ha lasciato per farmi accompagnare da Santo, il mio istruttore, poiché lui voleva vedere come io mi muovessi. Finita l’immersione, il regalo più bello è stato quello di sentirmi dire da Mauro e da tutto il gruppo che per loro è stata un’esperienza come poche nella vita e che non doveva essere un episodio singolo ma il primo di una lunga serie.

Realmente, subito dopo l’immersione ho pensato che fosse stata un’affermazione di circostanza ma mi sono ricreduto in particolar modo quando durante il seminario Mauro, Nicola e Vincenzo mi hanno ripetutamente ringraziato per l’esperienza vissuta. A seguito di quanto detto l’aspetto migliore è che sono stato io a regalare un’emozione, in quanto disabile agli occhi della società, ma non agli occhi dei subacquei. Mi auguro che io possa avere la possibilità di recarmi sul Lago di Garda e poter fare un’immersione in loco, considerato gli aspetti diversi che il lago riserva.

Nicola Piccinini

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