Report uscita alla grotta Montesel

Sabato 25 maggio si è svolta una tranquilla uscita speleo alla quale hanno partecipato il Mala, James ed il Pedro. Meta dell’uscita è stata la SPURGA di MONTESEL, una piccola grotta verticale presente sulle pendici del Monte Baldo. Questa grotta si trova vicino ad una baita, dalla quale sicuramente ne prende il nome, chiamata appunto BAITA MONTESELLI. Per arrivare alla baita bisogna salire fino a Prada di Monte Baldo, poi prendere una strada asfaltata a destra, abbastanza stretta, indicante il Rifugio Fiori del Baldo, percorrerla per circa 2 km, arrivati ad un tornante sinistro al suo esterno c’è una stradina sterrata, la quale dopo circa 700 metri arriva alla baita.

La SPURGA di MONTESEL si trova all’incirca 50 metri a sud rispetto la baita, nascosta in mezzo a dei cespugli e a degli alberi. Per accedere alla grotta bisogna scendere nel prato ed entrare (da est) in questa piccola macchia di vegetazione.

Appena si fa spazio fra i cespugli si presenta subito uno scivolo, lungo circa 6 metri, reso molto sdrucciolevole dalle foglie e dalla terra: qui bisogna fare molta attenzione, in quanto sul fondo dello scivolo si apre appunto il pozzo. La grotta è ad andamento unicamente verticale, e precisamente c’è un unico pozzo profondo circa 45/50 metri, finito il quale vi è un tratto piano di circa 4 metri (rappresenta il fondo della grotta), e poi vi è un pozzetto profondo circa 10 metri, molto stretto, il quale è scendibile in libera. Sulla destra dello scivolo, all’esterno, sono presenti due spit per iniziare la calata, mentre vi è uno spit sulla verticale del pozzo per la discesa. A circa 30 metri di profondità vi è un altro spit per un frazionamento, il quale non è sempre ben visibile, ma bisogna ricordarsi che si trova appena sotto ad un piccolo balconcino.La discesa, fino al rinvio dei -30, è nel vuoto, mentre dopo il rinvio fino al fondo, è in appoggiata. Per la discesa noi abbiamo utilizzato un’unica corda da 60 metri.

Bene, questa era la descrizione tecnica della grotta, ma ora veniamo a noi.Il ritrovo è stato alle 8.30 in sede Expla, e dopo aver caricato tutto il materiale sulla macchina di James, ci siamo diretti verso l’autostrada. Arrivati a Prada abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare l’imbocco giusto per la stradina da prendere, ma poi facendo fede a qualche piccolo stralcio di memoria (nella stessa grotta ci siamo andati tre anni fa), abbiamo preso la strada giusta. Un po’ a intuito e seguendo il nostro navigatore satellitare cartaceo siamo riusciti anche a imboccare in modo corretto la strada sterrata che porta alla baita.Piccolo neo: stradina sterrata adatta ad essere percorsa con trattorino (non trattore perché troppo ingombrante), o al massimo con una Panda . . . . . noi eravamo con una BMW!!!

Tant’è vero che lungo il percorso abbiamo trovato un gruppetto di escursionisti, i quali all’inizio ci hanno guardato con aria un po’ sorpresa, ma poi si sono rivelati molto utili in quanto ci hanno dato delle indicazioni sulla strada. Arriviamo alla baita verso le 10.45 con molta calma e qualche millimetro in meno sul fondo della macchina.Iniziamo la nostra vestizione, e dopo pochi minuti ci raggiunge quel gruppetto di escursionisti incontrati precedentemente lungo la strada. Siccome stavamo indossando la tuta speleo e l’imbrago . . . . . ci scambiano per dei tecnici dell’ENEL, e ci chiedono pure se eravamo venuti a controllare un’antenna . . . . . . . mah. . . . . strana divisa che hanno i dipendenti dell’ENEL !!Fatto le dovute spiegazioni di rito, completiamo la nostra vestizione. Ecco che allora si presenta un anzianotto, di ottant’anni circa, il quale, terminata la raccolta funghi, scambia subito due chiacchiere con noi.

Fatti i saluti, il tale si dirige verso la sua Panda, parcheggiata in fianco alla baita. Sale in macchina, l’accende, e come tutti i patentati inserisce la prima marcia e si avvia . . . . . . . peccato che davanti alla macchina, posato a terra, vi era un pezzo di tronco di circa mezzo metro di diametro!! Indovinate un po’ . . . . . . .la Panda si mette a “cavallo” del tronco, non riuscendo ad andare ne avanti, ne indietro. Increduli nel vedere ciò che stava combinando l’anzianotto, andiamo verso di lui, e decidiamo di dargli una mano: alziamo a braccia la macchina, ed in pochi secondi la Panda tocca terra. Di nuovo arrivederci. L’anzianotto ingrana la retromarcia (perché altrimenti sarebbe ritornato sul tronco) e . . . . . poco a poco tira giù la grondaia della baita, ma riesce a partire. Finalmente possiamo dirigerci verso la grotta.La troviamo abbastanza facilmente, e come prima cosa mettiamo una corda di sicurezza lungo lo scivolo, ancorandoci ad una pianta situata li vicino.James, incaricato ad un’unanimità come armaiolo, inizia ad armare la discesa: corrimano esterno, e pozzo.James comincia a scendere nel pozzo, e si avvicina al punto del rinvio dei -30. “James !!! . . . . ci sei ?? Tutto bene ??“ (Mala ed il Pedro, che erano all’esterno)“ Si tutto bene, ma non trovo lo spit !” (James nel pozzo)Cercalo, dovrebbe essere lì !” “Ma dove ?” “Booohh!” Silenzio. “James !!! . . . . ci sei ?? Tutto bene ??“ “Si . . . quasi . . . ho l’imbrago che mi stringe i marr*** . . . non trovo lo spit !” “Cercalo, dovrebbe essere lì !” “Ma dove ?” “Booohh!” Silenzio profondo.Questo dialogo molto convincente durò diversi . . . . minuti, ma finalmente: “Trovatooo!!!” Bene, pozzo armato. Nell’ordine scende il Pedro e poi il Mala. Durante la discesa notiamo che James ha confezionato il rinvio a regola d’arte.Siamo tutti e tre sul fondo, e notiamo che quest’ultimo è molto sporco, dai rifiuti gettati dentro diversi anni fa, fino ad alcuni resti di animali caduti dentro al pozzo, i cui resti producevano una discreta puzza. L’infiltrazione di acqua dal soffitto era notevole (visto la gran quantità di pioggia caduta nei giorni precedenti), e di conseguenza eravamo tutti molto bagnati e sporchi di fango.

Successivamente il Mala scende, con molta ma molta cautela, in quel piccolo pozzetto posto sul fondo, non trovando nulla di interessante, risale quasi subito. Pochi minuti, quel tanto per scambiarci qualche impressione sulla discesa, e poi cominciamo la risalita; nell’ordine esce il Pedro, il Mala, e per ultimo James che intanto disarma la calata.All’uscita, verso le 15.00, per coronare il tutto in bellezza ci accoglieva una bella pioggerellina, con la ovvia conseguenza che ci siamo dovuti cambiare e rimettere a posto tutto il materiale sotto l’acqua.Alle 15.30 ci siamo avviati verso la strada di casa, ed alle 17.30 eravamo in sede Expla a riporre tutto il materiale.Uscita semplice, ma di soddisfazione, anche perché il pozzo è abbastanza bello nel suo genere; unica cosa spiacevole è stato trovare dell’immondizia, e parecchia, in fondo alla grotta.

Peccato che qualcuno interpreti queste piccole grotte verticali come delle discariche.

Ciao

Pedro

Pubblicato in Speleologia subacquea.